Mi piace cadere
Sto cadendo. Sto cadendo nel vuoto. O nel pieno. Non lo so. Il mondo gira fuori. Il mondo gira dentro. E come lo vedi sto bicchiere? Mezzo vuoto o mezzo pieno?
Nelle cose belle si cade no? Si deve cadere, sennò non sono belle per davvero.
E allora ci deve essere per forza un momento in cui ti lasci cadere, in cui lasci che le gambe facciano “Giacomo Giacomo”, in cui lasci che le farfalle volino libere nello stomaco. Che la fame si fermi, che lo stomaco borbotti. No?
Lascia andare, su!
Ma perché ho così paura? È solo amore in fondo. Che può andare storto?
Tutto.
In amore non si prevede niente…è un vortice incontrollabile. Eppure non è la prima volta. Sono già caduta e ne ho un ricordo bellissimo.
Ero su una moto cross, la più bella di tutte, e facevo tricks meravigliosi sulle dune dei circuiti più difficili. Ma con le moto è facile. So che la prima marcia è in giù, ed è la più difficile, ma poi tutte le altre sono in su. E, tra una tirata di frizione e l’altra, vai sempre più forte, sempre più veloce, sempre più in alto. E non si scherza eh, si vola per davvero!
Insomma, un Amore intenso. Si, quello con la A maiuscola. Quello che ti sbottona, ti scompiglia i capelli e ti fa sentire le palpitazioni. Quello che ti secca la saliva e ti fa incantare lo sguardo all’orizzonte (uno qualsiasi, senza alba né tramonto).
Quando la moto però si è incrinata sapevo che mi stavo per schiantare ma l’adrenalina, la passione, circolava forte e potente nel sangue. Tanto che nello schianto non ho sentito niente.
Tutto in pausa. Solo un silenzio sordo e disorientante.
Il dolore è arrivato dopo, quando le sbucciature hanno incominciato a bruciare, quando ho realizzato che la moto era da buttare. E sembrava una moto mai stata mia per davvero. Che non aveva più lo stesso aspetto, né lo stesso colore. Non faceva più lo stesso suono.
Che delusione!
Forse è quello che ti fa paura quando ti devi lasciare andare. Non tanto la paura dello schianto, ma la paura di non riconoscere più la moto, di doverla allontanare, gettare, come una cartaccia inutile. Di esserti illusa che quella moto fosse rossa, il tuo colore preferito, e invece è sempre stata verde.
Allora è di me che non mi fido. Forse ho paura di rimontare in sella? Di non sapere più distinguere i colori che mi piacciono?
…
Ma Madonna, lo senti? Senti che bel rumore che fa? Vrooomm. Vrooommm. Vroooooommmmm.
Come si fa a resistere!? Quel manubrio scolpito e quelle venature del tubo di scarico. Sarà veramente rossa su nero opaco come la vedo io?
La rivoglio. Rivoglio sentire quell’adrenalina. Voglio volare di nuovo su quei i circuiti.
E quindi? E quindi tutto qui.
Mi piace cadere. Cadrò ripetutamente.
E sto cadendo anche adesso, di nuovo. E ne sono felice.
Joe